Il termine "push'n'pull" spesso usato per gli impianti di raffreddamento dei pc, ed in particolare in ambito watercooling , significa letteralmente "spingi e tira" e questo sistema è sempre composto da due ventole ed una superficie da dissipare ( che può essere la serie di lamelle di un dissipatore ad aria, od un radiatore nel caso abbiamo un impianto a liquido. Generalmente, tale tecnica viene usata per aumentare le prestazioni del liquido facendolo raffreddare maggiormente, apportando quindi un miglioramento delle temperature sull'intero circuito. Possiamo anche usare questa tecnica sui dissipatori ad aria, ma è poco efficiente in prestazioni e poi sarebbe scomodo, in quanto saremmo comunque costretti a smontare il dissipatore ogni due mesi per pulirlo dalla polvere, mentre l'impianto a liquido necessita di una manutenzione annuale ( anche una ogni anno e mezzo se il liquido è di ottima fattura ). Vogliamo fare un breve elenco di pro e contro per cui scegliere un push'n'pull:
PRO:
- Aumento delle prestazioni di raffreddamento del liquido
- Diminuzione delle temperature sull'intero circuito
- Possibilità di fare OC spinti senza che la CPU vada in protezione
CONTRO:
- Sul raffreddamento ad aria è poco efficiente
- Scomodo nella pulizia ( sempre nel raffreddamento ad aria )
- Molto ingombrante nel caso si scelga di assemblare un impianto a liquido personalizzato ( occhio al cabinet che prendete )
NOTA: quando si assembla un push'n'pull, le ventole devono essere dello stesso tipo, marca e caratteristiche e soprattutto vanno montate entrambe nello stesso verso
#Come funziona il push'n'pull
Come dicevamo prima, il push'n'pull è composto sempre da due ventole ed una superficie da dissipare e può essere effettuato in due modi: in estrazione oppure in immissione. La foto qui sotto vi mostra il verso dell'aria attraverso una ventola, di modo che possiate capire come girare le ventole.

La ventola che ho scelto per la foto è ininfluente, nel senso che può avere diverse caratteristiche e diverso design ma il verso di canalizzazione dell'aria è identico per tutte. Perciò, l'aria entra dalla parte delle pale ed esce dalla parte della struttura che le sorreggono.
#Push'n'pull in estrazione
Quando tale tecnica viene usata in estrazione significa che l'aria calda all'interno del cabinet viene spinta attraverso la superficie da dissipare e poi viene tirata via dalla ventola che si trova dietro e quindi espulsa all'esterno del cabinet. La foto sottostante vi indica in modo abbastanza chiaro il verso di montaggio.

Ho usato una scatola come radiatore di modo che si capisca esattamente il verso di montaggio. Come potete vedere, in questo caso l'aria uscirà leggermente tiepida dal vostro cabinet.
PRO:
- Nessun ristagno di aria calda all'interno del cabinet ( se tutte le ventole sono in estrazione )
CONTRO:
- Miglioramento quasi impercettibile nelle temperature perché comunque avete un flusso d'aria relativamente caldo che raffredda il liquido che passa nel radiatore
#Push'n'pull in immissione
Quando invece usiamo la tecnica in immissione, allora avremo dell'aria fresca prelevata dall'esterno e spinta attraverso il radiatore per poi essere [/b] tirata via dalla ventola che si trova nel cabinet garantendo un flusso d'aria fresca anche all'interno del cabinet. La foto qui sotto indica il verso di montaggio:

Come potete vedere entra aria fresca sul radiatore e la ventola che lo segue ne estrae un flusso più caldo. In questo caso è importante che ci siano delle ventole in estrazione sul tetto del cabinet, perché il flusso resti costantemente ad una certa temperatura.
PRO:
- Netto miglioramento delle temperature del circuito in un range di 3°/5°
- Possibilità di raffreddare anche un po' la zona RAM ( se sono ad alto profilo è ideale )
- Altamente efficiente se sul tetto del vostro cabinet le ventole sono in estrazione.
CONTRO:
- Nessuno riscontrato
- Può esserci accumulo di polvere dalla parte della ventola che prende aria dall'esterno.
#Note finali
Dunque, il push'n'pull è una tecnica consigliata se state iniziando ad assemblare il vostro primo impianto a liquido ma lo è ancora di più se usate i sistemi di raffreddamento all-in-one ( Antec Kuhler, Corsair H60etc.. )poiché non potete bucare il radiatore per far passare altri tubi e raffreddare altri componenti. Se poi avete un cabinet abbastanza ampio allora è meglio iniziare ad investire su di un impianto a liquido. Piccola nota che vorrei aggiungere riguarda il range di temperature che ho constatato in due anni di modifiche con l'uso di un sensore montato direttamente su un raccordo G 1/4 della Phobya , con pasta termica Prolimatech PK-1 sulla CPU e sulla GPU e liquido personalizzato.