
Sin dalla prima apparizione di Resident Evil 7 biohazard, avvenuta durante l'evento dell'E3 2016, è stato chiaro che qualcosa sarebbe nuovamente cambiato nel profondo della serie. Molti appassionati storici - me compreso - hanno da subito sollevato non pochi dubbi verso quella visuale in prima persona che poteva sembrare una evoluzione totalmente inadatta, oltre che un sostanziale e poco audace adeguamento al comune e moderno trend che ha caratterizzato le recenti avventure horror viste sul mercato negli ultimi tempi. Oggi possiamo quanto mai affermare di non essere mai stati così felici di esserci sbagliati! Capcom ha servito sul piatto d’argento una delle sue migliori perle risvegliando quell'anima da tempo sopita e riportando ai grandi fasti di un tempo tutte quelle meccaniche care ai suoi fedelissimi che, grazie all'adozione della visuale in soggettiva, ci fanno assaporare il gusto di un Resident Evil moderno visto da un’altra prospettiva, ma di nuovo coerente con le sue origini. Il senso di immersione nelle vicende narrate è pressoché totale e se l’orrore che affronterete non vi sembrerà abbastanza ci penserà PlayStation VR a mettere a dura prova i vostri nervi con quella che possiamo definire la migliore implementazione in realtà virtuale vista sino a questo momento. Se queste premesse sono riuscite a farvi drizzare le antenne non ci resta che proseguire con la nostra recensione di Resident Evil 7 biohazard.Resident Evil 7 biohazard: in prima persona dentro l'orrore - Recensione di Luca Ansevini | kingdomgame.it | Voto: 9/10
