Con la nuova architettura hypervisor, che stabilisce gli standard del settore per affidabilità, prestazioni e supporto
cross-platform, è possibile virtualizzare anche le applicazioni a più alta intensità di risorse .
VMware ESX e VMware ESXi sono architetture hypervisor "bare-metal", nel senso che si installano direttamente sulla parte
superiore del server fisico e lo partizionano in più macchine virtuali che possono funzionare simultaneamente, condividendo
le risorse fisiche del server sottostante. Ogni macchina virtuale rappresenta un sistema completo, con processori, memoria,
networking, storage e BIOS, e può avviare un sistema operativo non modificato e anche applicazioni.
vSphere 4.1 e il suo successivo aggiornamento e le ultime patch rilasciate sono le ultime versioni a includere entrambe le
architetture ESX ed ESXi hypervisor. Le future versioni principali di VMware vSphere comprenderanno solo l'architettura VMware
ESXi. Per questo motivo, VMware raccomanda che le implementazioni di vSphere 4.x utilizzino l'architettura hypervisor ESXi.
Le funzionalità e le prestazioni di VMware ESXi hypervisor ed ESX sono le medesime: la differenza tra i due hypervisor risiede
nella loro architettura e nella gestione operativa. VMware ESXi è l'architettura più recente hypervisor di VMware e così come
vSphere v4.1, è la procedura consigliata in caso di sviluppo di VMware vSphere.
Ha un impatto minimo, senza la dipendenza da un sistema operativo general-purpose, stabilendo un nuovo punto di riferimento
per la sicurezza e l'affidabilità. La leggerezza e l'affidabilità hardware dell'architettura hypervisor VMware ESXi le consentono di
essere anche di essere preinstallato su server x86 standard del settore.
